venerdì 2 febbraio 2024

Stellantis cadenti

 


    Stellantis continua a chiedere al nostro governo incentivi miliardari per produrre le proprie auto elettriche che nolenti o volenti saranno prodotte sempre in minor misura nei stabilimenti europei.
   
    Le auto elettriche sono il più grande errore dell'industria finanzia occidentale di questo nuovo millennio. Un prodotto che per essere appetibile dal mercato necessita costantemente di essere incentivato è già di per se un'anomalia, ma ormai è evidente che chiamarli incentivi è diventato riduttivo, bisognerebbe chiamarli accanimento terapeutico per un mercato non più economicamente sostenibile e destinato a cadere come le stelle nelle notti di agosto.
        
    Più volte ho parlato che il business climatico alimentato dalla bufala proposta dall'IPCC dagli anni novanta sul riscaldamento globale di origine antropica ci avrebbe portato al default finanziario una volta che la bolla speculativa sarebbe scoppiata, purtroppo non mi sbagliavo e i presunti benefici climatici legati alla diminuzione delle emissioni di CO2 saranno di gran lunga minori dei disastri reali che questa politica finanziaria causerà al nostro occidente, una crisi che provocherà ben più vittime di quelle che si vorrebbero evitare con gli inutili tagli alle emissioni che sono solamente degli specchietti per le allodole per farci digerire più serenamente i maggiori costi che dovremo sostenere, come una zolletta di zucchero prima di uno sciroppo amaro.

    E' ora che si faccia un passo indietro, che si ammetta che l'uomo non c'entra nulla con l'incremento della temperatura (come sostengono tanti scienziati e professori universitari), che il clima ha le sue dinamiche cicliche naturali e continuerà a cambiare come sempre ha fatto con o senza l'uomo e che si dica chiaramente che il progresso tecnologico non può essere imposto ma deve avere il suo corso che può essere rapidissimo in alcuni settori ma in altri come quello della mobilità e in quello energetico  necessita di una transizione più lenta di molti decenni che non discrimini nessuno a partire dai paesi emergenti e più poveri che hanno il diritto di crescere e svilupparsi.

    E soprattutto è ora di concentrarci sulle vere emergenze planetarie come l'inquinamento, le disuguaglianze sociali e alimentari, le guerre, i dissesti idrogeologici, la deforestazione, la cementificazione selvaggio e lasciar perdere la CO2 che non è un gas inquinante ma un elemento fondamentale per la vita sul nostro pianeta.


Pettinari Gianni
2 febbraio 2024




mercoledì 13 dicembre 2023

IL CARROZZONE MEDIATICO DELLA COP 28

 


Si è chiuso il carrozzone mediatico della Cop28 con tanta enfasi ma ZERO fatti concreti e logicamente non poteva essere che così.

Nella bozza finale non compare la dicitura "phase-out", cioè eliminazione graduale dei combustibili fossili, che era presente in una bozza precedente, ma soltanto i soliti generici riferimenti ad una transizione graduale con l'abbandono di tali fonti per il 2050 e ipotetici impegni a tagli delle emissioni (come, quando e perché?).

Statene certi tutti si dichiareranno soddisfatti, parleranno di accordo storico, di impegni importanti, di responsabilità climatica e così via. Ma concretamente cosa cambia? Cosa si vorrebbe cambiare? Nulla! L'importante è essere ambigui, ipotizzare politiche sui generis basate su allarmismi climatici perché la politica e la finanza hanno bisogno di ambiguità per poter alimentare questo enorme business climatico. 
Tutto ben pianificato nel nome delle transizione energetica che è diventata il mantra dell'occidente che vorrebbe continuare ad essere il traino finanziario mondiale, transizione che servirà a far digerire i tanti aggravi di costi cui saranno colpiti i cittadini chiamati a sacrificarsi per quello che è "buono e giusto" nella nuova folle religione climatica.

Per finire vorrei spiegare perché all'inizio di questo articolo ho parlato di "logicamente non poteva esser che così". Innanzitutto perché tutti sanno che allo stato attuale non è lontanamente pensabile abbandonare le fonti fossili che sono la principale fonte di energia mondiale e soprattutto perché ridurle drasticamente significherebbe ridurre in povertà intere nazioni e soprattutto significherebbe impedire la crescita a tutti quegli stati che vorrebbero crescere per arrivare almeno a condizioni di vita accettabili.
Il secondo aspetto è di natura scientifica, ormai il "dogma" dell'IPCC secondo il quale la sola CO2 di origine antropica sarebbe causa dell'attuale aumento delle temperature è messo sempre più in discussione e nella comunità scientifica ci sono sempre più scienziati, ricercatori e accademici che si dicono scettici sulla teoria AGW ( Anthropogenic Global Warming)  e per questo molti ritengono folle stanziare un'enormità di fondi per un emergenza presunta, mentre ci sono tante emergenze vere e drammatiche che andrebbero affrontate subito con ingenti risorse, come le disuguaglianze socio-economiche, le guerre,  i dissesti idrogeologici, l'inquinamento, emergenze sanitarie e così via.



Parlare di cambiamenti climatici equivale dire tutto ed il contrario di tutto, per il semplice motivo che non esiste un clima che NON cambia, il clima cambia  sul nostro pianeta da milioni di anni  e sempre cambierà e l'uomo si adatterà ad esso come sempre ha fatto, Cop o non Cop...


(Gianni Pettinari)


venerdì 14 giugno 2013

4 miliardi per non aumentare l'Iva: ecco la soluzione di buon senso

Quando ho sentito le parole del ministro dello sviluppo Zanonato mi sono cascate letteralmente le braccia.
La sua tesi ovviamente non fa una piega, nel senso che per evitare l'aumento dell'iva di un punto dal 21 al 22% occorrono trovare risorse per 4 miliardi di euro per una decisione presa dal precedente governo.
E questo è il punto, Monti è stato continuamente attaccato da destra a manca per aver fatto delle politiche puramente matematiche come appunto l'aumento dell'iva senza una vera visione programmatica rivolta al futuro ed ora che la destra e la manca sono al governo cosa fanno? Niente.... non possono fare niente.... non possono decidere di bloccare l'aumento dell'iva perchè già deciso dal precedente governo... O mio Dio, svegliatevi, se fino a pochi mesi fa si criticava l'operato di Monti sventolando di avere in tasca le soluzioni magiche per risolvere i problemi ora dite qual erano queste soluzioni!
Nel mio piccolo una soluzione per trovare questi agognati 4 miliardi l'avrei, ma forse sarebbe troppo semplice e scontenterebbe qualche lobbista di stato che sta sguazzando nel mare dei finanziamenti pubblici. Sto parlando degli incentivi annuali al settore del fotovoltaico, e basterebbe tagliare di 4 miliardi (degli oltre 8 annuali) questi inutili e dannosi incentivi  e lasciare l'aliquota iva al 21%. Questa si sarebbe una soluzione facile e di buon senso. Da una parte i contribuenti risparmieranno sulle bollette dove pesano irrimediabilmente questi incentivi e dall'altra si eviterebbe un ulteriore collasso dei consumi.
Sicuramente una soluzione semplice e di buon senso, ma i nostri politici sono sempre molto abili a trovare compromessi e strade più difficili e onerose... per i cittadini.

martedì 11 giugno 2013

da M5S a M2S (Grillo&Casaleggio...)

Con i risultati ufficiali delle ultime amministrative e come era ampiamente prevedibile, il M5Stelle sta perdendo rapidamente pezzi e forse la premiata ditta Grillo&Casaleggio farebbe bene a cambiare il nome al movimento con M2S... le ultime stelle rimaste, ovvero le loro.
Già all'indomani delle elezioni politiche  (elezioni flop) in una mia analisi avevo scritto che del 25% ottenuto non più del 12,50% erano elettori che realmente credevano al movimento e ne conoscevano programmi e intenti, il resto era invece composto da gente che non sapeva nemmeno cosa era il programma di Grillo perché non gliene fregava niente del programma (e nemmeno di Grillo) essendo solamente un voto di protesta. 
E come sempre accade i nodi vengono sempre al pettine e nei capelli scompigliati di Grillo i nodi sono veramente tanti. Dopo le votazioni i tanti scontenti hanno incominciato a conoscere l'essenza (o l'assenza) del movimento che per 2 mesi non ha fatto altro che dimenarsi tra le sterili polemiche e il nulla più assoluto tra dubbi amletici  della presenza in TV si, presenza in TV no, diaria si, diaria no, Rodotà si, Rodotà no, parlamento si, parlamento no... Concretezza? Zero! Con il padre padrone Grillo sempre più verbalmente violento pur di strappare consensi che inevitabilmente calavano a vista d'occhio, perché gli italiani saranno pure fessi, ignoranti, arroganti, creduloni, ma solitamente non si fanno fregare più di una volta.
Certo è che la strada che la politica deve fare per riconquistare la fiducia dei tanti delusi (confluiti nell'astensione) è lunga, però il messaggio dato è chiaro: siamo stanchi dei soliti interminabili scontri, del solito stato di conflitto perenne, dei piccoli interessi del proprio orticello a discapito degli interessi comunitari, dei muri contro muri origine dell'eterno immobilismo italico che ci ha impantanato in una palude da dove non sarà semplice uscire.

venerdì 1 marzo 2013

Elezioni Flop

A freddo, dopo 4 giorni dal voto e quindi senza i condizionamenti degli Istant Sentiment, vorrei provare a fare una personale personale analisi su queste elezioni flop.
Innanzitutto queste elezioni non potevano che essere un flop annunciato vista l'assurdità di una legge elettorale creata ad hoc per un pseudo sistema bipolare (tradizionalmente e culturalmente) mai esistito in Italia, per cui è evidente che con la frammentazione del voto un tale sistema elettorale non poteva che sancire una sicura ingovernabilità.
Poi ci sono i flop di tutti i partiti tradizionali ad iniziare dal tracollo di Berlusconi e del suo PDL anche se per qualche inspiegabile motivo quasi tutti, stampa compresa, continuano ancora a dire che sia stato protagonista di una clamorosa rimonta... Ma per favore... Non scherziamo! Ma quale rimonta? Su quali basi? Forse in base ai sondaggi pre-elettorali? Suvvia un po di serietà, hanno fallito i sondaggi fatti il giorno stesso del voto figurarsi quale attendibilità potevano avere quelli fatti 3 o 4 mesi fa... La verità vera è che il PDL è passato dal 37% al 22% con una perdita del 15% e tutta la coalizione è arrivata ad un misero 30% grazie ad altri 2 flop come quello della Lega e delle altre anime della destra tutte tra l'1 e il 2%. Quindi qualcuno mi dovrebbe spiegare perché perdere il 15% (quindicipercento) significa rimontare.
Altro clamoroso flop è quello del PD e in questo caso trattasi di un flop autoreferenziale in quanto caso unico al mondo lo hanno pianificato, cercato e infine certificato al tavolo delle primarie. E' vero che con il senno di poi è facile parlare, ma l'errore di non aver voluto a tutti i costi la candidatura di Renzi è clamoroso. Hanno cercato di mascherare il tutto con delle primarie farlocche dove la stragrande maggioranza della nomenclatura di partito era schierata con Bersani per cui chi dice che quelle primarie sono state "democratiche" mente sapendo di mentire. Con Renzi il PD sarebbe arrivato tranquillamente a percentuali intorno al 37/38% catturando sia pidiellini delusi e tanti vogliosi di rinnovamento politico che alla fine si sono ritrovati a votare il M5S.
Altro flop certificato è stato poi quello dell'UDC con l'errore fatto da Casini (e anche da Fini per il suo FLI) di credere che Monti sarebbe stato un traino per un centro ancora decisivo per le sorti del paese e invece la Lista Civica di Monti ha letteralmente fagocitato sia il voto UDC che quello del FLI. Anche qui con il senno di poi risulta evidente che l'Unione di Centro doveva avere il coraggio di andare da sola come aveva fatto nel 2008 dopo il rifiuto a Berlusconi padre-padrone del suo centrodestra.
Nell'area di centro c'è poi il floppino di Mario Monti che pur ottenendo un buon risultato per la sua lista ha fallito il confronto con il populismo dilagante e non è riuscito a far passare il suo messaggio, ma c'è da dire che contro la demagogia dilagante di questa campagna elettorale difficilmente avrebbe potuto far di più. Altri flop significativi ma ampiamente preventivabili sono stati quelli dei movimenti di Igroia/Di Pietro con la loro Rivoluzione Civile  e Fare per Fermare il Declino di Oscar Giannino con quest'ultimo (senza entrare nella vicenda sopravvalutata delle lauree) che poteva avere tutt'altro peso e rilevanza se incluso in una eventuale alleanza centrista e moderata.
Infine rimane da analizzare il 25% del movimento di Grillo che io divido in 2 blocchi, con il primo 12,5% composto da attivisti, da gente impegnata che crede nel programma del M5S e non voglio entrare qui nel contenuto di tale programma, che al di là dei sacrosanti tagli che tutti vogliono è assolutamente un programma surreale demagogico e sicuramente suicida per la nostra già traballante economia. Il secondo blocco del 12,5% composto invece da gente che non sa nemmeno cosa sia il programma di Grillo perché non gliene frega niente del programma (e nemmeno di Grillo) essendo solamente un voto di protesta e siccome il voto dovrebbe essere una libera espressione della volontà personale e una chiara indicazione su come si vorrebbe governare e amministrare lo Stato, usandolo solamente per protestare senza nessuna indicazione è già solo per questo motivo l'ennesimo flop!

martedì 5 febbraio 2013

La campagna elettorale perfetta!

Ultimamente dopo aver sentito alcune deliranti dichiarazioni mi sono sempre più convinto che potrei ottenere un sacco di voti ed avrei già pronta una campagna elettorale con tante belle proposte ad hoc del tipo: "Se mi votate e sarò eletto vi rimborserò l'IMU (il copyright non è mio...), il 50% dell'IRPEF 2011/2012, inoltre restituirò tutte le TASSE RIFIUTI dal 2002 al 2012 e con la speciale promozione "porta un amico" avrete addizionali regionali e comunali gratis per il prossimo anno e con l'offerta vota 2 prendi 3 BOLLO auto gratis per i prossimi 5 anni di legislatura ed ancora straordinaria raccolta bollini con 20€ di rimborsi ogni rifornimento di carburante e CANONE Rai gratis per sempre!
Al ministero per gli affari interni affiderei un piano di fattibilità sul Bunga Bunga mutuabile ed accessibile a tutti  e se sarò eletto al primo consiglio dei ministri proporrò l'abolizione immediata dell'IRPEF, dell'IRAP e IRES e per la politica estera la conquista dell'IRAQ e dell'IRAN...
Naturalmente la campagna mediatica sarà affidata ad uno stratega unico nel suo genere di cui si sono avvalsi i maggiori leader mondiali: il principe Antonio de Curtis...
Guardate lo spot elettorale: Vota Antonio!

martedì 8 gennaio 2013

Populismo: Berlusconi in lotta contro se stesso


Berlusconi e gli ormai populisti del PDL attaccano Monti per l'IMU e promettono di abolirla dimenticando  che è stata la Lega Nord a proporla nelle commissioni parlamentari nella famosa bozza sul federalismo fiscale che al suo interno conteneva proprio l’Imposta Municipale Unica (IMU). Il decreto sul federalismo fiscale è nel frattempo diventato legge (decreto14 marzo 2011 n. 23) in piena bufera giudiziaria e calo di consensi che investiva il Cavaliere. Il PDL è stato costretto ad approvarlo in blocco, senza fare emendamenti, per paura che Bossi negasse l’appoggio al governo.