giovedì 4 ottobre 2012

Riordino, abolisco o accorpo? I tentennamenti politici di Monti

Da quando è al governo Mario Monti sta sfogliando i petali della margherita sul tema delle province con un susseguirsi estenuante e inconcludente di "riordino o non riordino?", "abolisco o non abolisco?", "accorpo o non accorpo?" e sinceramente ci siamo stancati per non dire che ci sentiamo presi in giro e quasi impotenti di fronte ai tanti, troppi, campanili e interessi localistici che immobilizzano la nostra politica. Ormai è evidente a tutti che abolire le province significa risparmiare tanto ed è proprio di questi giorni l'analisi di Confersercenti che stima un risparmio di ben 4,5 miliardi di euro se venissero abolite TUTTE le province (link), talmente evidente che da lassù nell'eterna campagna propagandista tutti lo dicono ...ma nessuno lo fa. Il nostro presidente Mario Monti da buon tecnico aveva prospettato l'abolizione delle province sin dal suo insediamento, ma poi i consigli politici lo hanno costretto ad una retromarcia e così si è passati alla linea dell'accorpamento, ma anche il termine accorpare non è stato digerito dalle amministrazioni locali e da ultimo nel decreto sulla spending review è stato introdotto un più generico e morbido riordino. Purtroppo anche il riordino ha scatenato una valanga di ricorsi campanilistici con Varese che non vuol andare con Como, Ascoli Piceno con Macerata, Alessandria con Asti, Novara con Vercelli e così via. Chiaramente fanno passare queste proteste come motivate da tradizioni storiche, usi, costumi sociali ecc. ecc. ma in realtà queste sono tutte balle! A noi cittadini non interessa un tubo da chi siamo amministrati (da Ancona piuttosto che da Pesaro da Roma o da Milano) piuttosto ci solleva sapere di essere amministrati bene e senza sprechi, poi le nostre radici territoriali rimarranno sempre (perché cancellare una provincia amministrativa non significa affatto cancellare il territorio che resta e resterà per sempre!) e allora la verità di queste proteste sono proprio gli italici interessi della miriade di orticelli politici che ogni amministratore locale coltiva con cura... e per questo spero che Monti per una volta faccia il tecnico serio e si renda conto che la via del riordino è sbagliata perché aprirebbe una serie infinita di contestazioni e di rivendicazioni perché le cose fatte a metà generano sempre equivoci, scontenti e malumori quindi se si deve fare qualcosa di ben fatto le province vanno abolite TUTTE e SUBITO riorganizzando le competenze con gli altri enti locali già esistenti (comuni e regioni). A quel punto tutti i politici locali sarebbero un po' più scontenti per aver perso qualche privilegio ma tutti noi cittadini saremo forse un po' meno diffidenti della politica.