lunedì 24 novembre 2025

COP30 o FLOP30?

 COP30 o FLOP30?

Si è chiuso l'ennesimo carrozzone mediatico della COP30 che con il clima e la scienza ormai non hanno più  niente a che fare perché il vero centro di interesse è ormai il business della finanza climatica.
E come le precedenti 29 anche questa COP si è chiusa con un grande FLOP, nessuna decisione rilevante, nessun cenno alla riduzione delle fonti fossili nel documento finale, nulla di nulla se non che vengono triplicati i finanziamenti agli impegni della fantomatica resilienza climatica che possono significare tutto ed il contrario di tutto senza timore di essere smentiti e questo clima di incertezza e di aleatorietà è quello che tanto piace ai pescecani della politica e del business che sguazzano allegramente in questo mare magnum di concetti indefiniti che permette loro di continuare a banchettare con gli enormi capitali messi a disposizioni (questi purtroppo sono veri e non aleatori...)


IL RISCHIO DI CERCARE CONSENSI POLITICI INVECE DI CONSENSI DELLE ANIME

Sono veramente molto dispiaciuto che la Chiesa non si renda conto che sostenendo chi sta speculando sulla teoria AGW (Anthropogenic Global Warming) accelera la propria secolarizzazione con il rischio di essere fagocitata dal pensiero della massa piuttosto che rafforzare il pensiero di Dio.
La Chiesa dovrebbe cercare di trovare il consenso delle anime della gente piuttosto che quello della politica e del business...
Spero che Papa Leone faccia attenzione alle differenze che ci sono tra le vere crisi ed emergenze planetarie e la fantomatica crisi climatica usata o forse abusata dalla politica e dalla finanza.

venerdì 7 novembre 2025

L'arte dell'UE di procrastinare per continuare il business

L'arte dell'UE di procrastinare per continuare il business

🇪🇺💶 Nota le differenze...

Purtroppo la #UE  continua a prenderci per i fondelli!
Una vergogna infinita! 
Sono 30 anni che si procrastinano nel tempo le nefaste previsioni, tanto dicendo "cambiamenti climatici" possono dire tutto ed il contrario di tutto senza il timore di essere smentiti perché non esiste un clima che NON cambia e in questo allarme "indefinito" proliferano i pescecani del business e della politica che si nutrono e sguazzano da sempre nel clima di incertezza e di paura alimentato dall'allarmismo...
Purtroppo in questo mare magnum di follia i piccoli pesci siamo sempre noi cittadini 😡

segui il mio gruppo dove ne parliamo ⬇️





 

venerdì 7 marzo 2025

Rearm Europe o AGW quando l'allarmismo è utilizzato per farci digerire sacrifici di spesa

 



Cosa c'entrano armi e clima? Apparentemente nulla, ma se si analizzano le dinamiche che portano alle decisioni politiche sulle spese comunitarie si può notare come certe scelte siano sostenute dal medesimo filo conduttore: l'allarmismo.

Senza entrare troppo nei tecnicismi geopolitici per il conflitto ucraino-russo e scientifici per quello che riguarda la tesi del Riscaldamento Globale Antropogenico (AGW) voglio evidenziare come il motore che muove queste scelte utilizzato per farci digerire il boccone amaro del surplus di spesa pubblica che gli stati nazionali devono o dovranno sostenere è l'allarmismo, che esso sia un allarmismo che paventi minacce di future guerre o invasioni russe o un allarmismo di un pianeta sempre più caldo dovuto alle emissioni antropiche di CO2.

Purtroppo l'Europa sembra non aver imparato nulla dalle sciagurate e nefaste scelte finanziarie sospinte dall'allarmismo climatico dagli anni 90 ad oggi con le conseguenze che si stanno palesando nella nostra già precaria situazione socio-economica attuale.

E così la Von Der Leyen con la Rearm Europe ancora una volta utilizza questo strumento soffiando sul fuoco dell'allarmismo di guerra con scenari che facciano percepire come indispensabili i sacrifici che inevitabilmente dovremo sostenere per i nuovi piani di investimenti in arsenali bellici.


Gianni Pettinari

7 marzo 2025

venerdì 2 febbraio 2024

Stellantis cadenti

 


    Stellantis continua a chiedere al nostro governo incentivi miliardari per produrre le proprie auto elettriche che nolenti o volenti saranno prodotte sempre in minor misura nei stabilimenti europei.
   
    Le auto elettriche sono il più grande errore dell'industria finanzia occidentale di questo nuovo millennio. Un prodotto che per essere appetibile dal mercato necessita costantemente di essere incentivato è già di per se un'anomalia, ma ormai è evidente che chiamarli incentivi è diventato riduttivo, bisognerebbe chiamarli accanimento terapeutico per un mercato non più economicamente sostenibile e destinato a cadere come le stelle nelle notti di agosto.
        
    Più volte ho parlato che il business climatico alimentato dalla bufala proposta dall'IPCC dagli anni novanta sul riscaldamento globale di origine antropica ci avrebbe portato al default finanziario una volta che la bolla speculativa sarebbe scoppiata, purtroppo non mi sbagliavo e i presunti benefici climatici legati alla diminuzione delle emissioni di CO2 saranno di gran lunga minori dei disastri reali che questa politica finanziaria causerà al nostro occidente, una crisi che provocherà ben più vittime di quelle che si vorrebbero evitare con gli inutili tagli alle emissioni che sono solamente degli specchietti per le allodole per farci digerire più serenamente i maggiori costi che dovremo sostenere, come una zolletta di zucchero prima di uno sciroppo amaro.

    E' ora che si faccia un passo indietro, che si ammetta che l'uomo non c'entra nulla con l'incremento della temperatura (come sostengono tanti scienziati e professori universitari), che il clima ha le sue dinamiche cicliche naturali e continuerà a cambiare come sempre ha fatto con o senza l'uomo e che si dica chiaramente che il progresso tecnologico non può essere imposto ma deve avere il suo corso che può essere rapidissimo in alcuni settori ma in altri come quello della mobilità e in quello energetico  necessita di una transizione più lenta di molti decenni che non discrimini nessuno a partire dai paesi emergenti e più poveri che hanno il diritto di crescere e svilupparsi.

    E soprattutto è ora di concentrarci sulle vere emergenze planetarie come l'inquinamento, le disuguaglianze sociali e alimentari, le guerre, i dissesti idrogeologici, la deforestazione, la cementificazione selvaggio e lasciar perdere la CO2 che non è un gas inquinante ma un elemento fondamentale per la vita sul nostro pianeta.


Pettinari Gianni
2 febbraio 2024




mercoledì 13 dicembre 2023

IL CARROZZONE MEDIATICO DELLA COP 28

 


Si è chiuso il carrozzone mediatico della Cop28 con tanta enfasi ma ZERO fatti concreti e logicamente non poteva essere che così.

Nella bozza finale non compare la dicitura "phase-out", cioè eliminazione graduale dei combustibili fossili, che era presente in una bozza precedente, ma soltanto i soliti generici riferimenti ad una transizione graduale con l'abbandono di tali fonti per il 2050 e ipotetici impegni a tagli delle emissioni (come, quando e perché?).

Statene certi tutti si dichiareranno soddisfatti, parleranno di accordo storico, di impegni importanti, di responsabilità climatica e così via. Ma concretamente cosa cambia? Cosa si vorrebbe cambiare? Nulla! L'importante è essere ambigui, ipotizzare politiche sui generis basate su allarmismi climatici perché la politica e la finanza hanno bisogno di ambiguità per poter alimentare questo enorme business climatico. 
Tutto ben pianificato nel nome delle transizione energetica che è diventata il mantra dell'occidente che vorrebbe continuare ad essere il traino finanziario mondiale, transizione che servirà a far digerire i tanti aggravi di costi cui saranno colpiti i cittadini chiamati a sacrificarsi per quello che è "buono e giusto" nella nuova folle religione climatica.

Per finire vorrei spiegare perché all'inizio di questo articolo ho parlato di "logicamente non poteva esser che così". Innanzitutto perché tutti sanno che allo stato attuale non è lontanamente pensabile abbandonare le fonti fossili che sono la principale fonte di energia mondiale e soprattutto perché ridurle drasticamente significherebbe ridurre in povertà intere nazioni e soprattutto significherebbe impedire la crescita a tutti quegli stati che vorrebbero crescere per arrivare almeno a condizioni di vita accettabili.
Il secondo aspetto è di natura scientifica, ormai il "dogma" dell'IPCC secondo il quale la sola CO2 di origine antropica sarebbe causa dell'attuale aumento delle temperature è messo sempre più in discussione e nella comunità scientifica ci sono sempre più scienziati, ricercatori e accademici che si dicono scettici sulla teoria AGW ( Anthropogenic Global Warming)  e per questo molti ritengono folle stanziare un'enormità di fondi per un emergenza presunta, mentre ci sono tante emergenze vere e drammatiche che andrebbero affrontate subito con ingenti risorse, come le disuguaglianze socio-economiche, le guerre,  i dissesti idrogeologici, l'inquinamento, emergenze sanitarie e così via.



Parlare di cambiamenti climatici equivale dire tutto ed il contrario di tutto, per il semplice motivo che non esiste un clima che NON cambia, il clima cambia  sul nostro pianeta da milioni di anni  e sempre cambierà e l'uomo si adatterà ad esso come sempre ha fatto, Cop o non Cop...


(Gianni Pettinari)


venerdì 14 giugno 2013

4 miliardi per non aumentare l'Iva: ecco la soluzione di buon senso

Quando ho sentito le parole del ministro dello sviluppo Zanonato mi sono cascate letteralmente le braccia.
La sua tesi ovviamente non fa una piega, nel senso che per evitare l'aumento dell'iva di un punto dal 21 al 22% occorrono trovare risorse per 4 miliardi di euro per una decisione presa dal precedente governo.
E questo è il punto, Monti è stato continuamente attaccato da destra a manca per aver fatto delle politiche puramente matematiche come appunto l'aumento dell'iva senza una vera visione programmatica rivolta al futuro ed ora che la destra e la manca sono al governo cosa fanno? Niente.... non possono fare niente.... non possono decidere di bloccare l'aumento dell'iva perchè già deciso dal precedente governo... O mio Dio, svegliatevi, se fino a pochi mesi fa si criticava l'operato di Monti sventolando di avere in tasca le soluzioni magiche per risolvere i problemi ora dite qual erano queste soluzioni!
Nel mio piccolo una soluzione per trovare questi agognati 4 miliardi l'avrei, ma forse sarebbe troppo semplice e scontenterebbe qualche lobbista di stato che sta sguazzando nel mare dei finanziamenti pubblici. Sto parlando degli incentivi annuali al settore del fotovoltaico, e basterebbe tagliare di 4 miliardi (degli oltre 8 annuali) questi inutili e dannosi incentivi  e lasciare l'aliquota iva al 21%. Questa si sarebbe una soluzione facile e di buon senso. Da una parte i contribuenti risparmieranno sulle bollette dove pesano irrimediabilmente questi incentivi e dall'altra si eviterebbe un ulteriore collasso dei consumi.
Sicuramente una soluzione semplice e di buon senso, ma i nostri politici sono sempre molto abili a trovare compromessi e strade più difficili e onerose... per i cittadini.