Stellantis continua a chiedere al nostro governo incentivi miliardari per produrre le proprie auto elettriche che nolenti o volenti saranno prodotte sempre in minor misura nei stabilimenti europei.
Le auto elettriche sono il più grande errore dell'industria finanzia occidentale di questo nuovo millennio. Un prodotto che per essere appetibile dal mercato necessita costantemente di essere incentivato è già di per se un'anomalia, ma ormai è evidente che chiamarli incentivi è diventato riduttivo, bisognerebbe chiamarli accanimento terapeutico per un mercato non più economicamente sostenibile e destinato a cadere come le stelle nelle notti di agosto.
Più volte ho parlato che il business climatico alimentato dalla bufala proposta dall'IPCC dagli anni novanta sul riscaldamento globale di origine antropica ci avrebbe portato al default finanziario una volta che la bolla speculativa sarebbe scoppiata, purtroppo non mi sbagliavo e i presunti benefici climatici legati alla diminuzione delle emissioni di CO2 saranno di gran lunga minori dei disastri reali che questa politica finanziaria causerà al nostro occidente, una crisi che provocherà ben più vittime di quelle che si vorrebbero evitare con gli inutili tagli alle emissioni che sono solamente degli specchietti per le allodole per farci digerire più serenamente i maggiori costi che dovremo sostenere, come una zolletta di zucchero prima di uno sciroppo amaro.
E' ora che si faccia un passo indietro, che si ammetta che l'uomo non c'entra nulla con l'incremento della temperatura (come sostengono tanti scienziati e professori universitari), che il clima ha le sue dinamiche cicliche naturali e continuerà a cambiare come sempre ha fatto con o senza l'uomo e che si dica chiaramente che il progresso tecnologico non può essere imposto ma deve avere il suo corso che può essere rapidissimo in alcuni settori ma in altri come quello della mobilità e in quello energetico necessita di una transizione più lenta di molti decenni che non discrimini nessuno a partire dai paesi emergenti e più poveri che hanno il diritto di crescere e svilupparsi.
E soprattutto è ora di concentrarci sulle vere emergenze planetarie come l'inquinamento, le disuguaglianze sociali e alimentari, le guerre, i dissesti idrogeologici, la deforestazione, la cementificazione selvaggio e lasciar perdere la CO2 che non è un gas inquinante ma un elemento fondamentale per la vita sul nostro pianeta.
E soprattutto è ora di concentrarci sulle vere emergenze planetarie come l'inquinamento, le disuguaglianze sociali e alimentari, le guerre, i dissesti idrogeologici, la deforestazione, la cementificazione selvaggio e lasciar perdere la CO2 che non è un gas inquinante ma un elemento fondamentale per la vita sul nostro pianeta.
Pettinari Gianni
2 febbraio 2024