venerdì 14 giugno 2013

4 miliardi per non aumentare l'Iva: ecco la soluzione di buon senso

Quando ho sentito le parole del ministro dello sviluppo Zanonato mi sono cascate letteralmente le braccia.
La sua tesi ovviamente non fa una piega, nel senso che per evitare l'aumento dell'iva di un punto dal 21 al 22% occorrono trovare risorse per 4 miliardi di euro per una decisione presa dal precedente governo.
E questo è il punto, Monti è stato continuamente attaccato da destra a manca per aver fatto delle politiche puramente matematiche come appunto l'aumento dell'iva senza una vera visione programmatica rivolta al futuro ed ora che la destra e la manca sono al governo cosa fanno? Niente.... non possono fare niente.... non possono decidere di bloccare l'aumento dell'iva perchè già deciso dal precedente governo... O mio Dio, svegliatevi, se fino a pochi mesi fa si criticava l'operato di Monti sventolando di avere in tasca le soluzioni magiche per risolvere i problemi ora dite qual erano queste soluzioni!
Nel mio piccolo una soluzione per trovare questi agognati 4 miliardi l'avrei, ma forse sarebbe troppo semplice e scontenterebbe qualche lobbista di stato che sta sguazzando nel mare dei finanziamenti pubblici. Sto parlando degli incentivi annuali al settore del fotovoltaico, e basterebbe tagliare di 4 miliardi (degli oltre 8 annuali) questi inutili e dannosi incentivi  e lasciare l'aliquota iva al 21%. Questa si sarebbe una soluzione facile e di buon senso. Da una parte i contribuenti risparmieranno sulle bollette dove pesano irrimediabilmente questi incentivi e dall'altra si eviterebbe un ulteriore collasso dei consumi.
Sicuramente una soluzione semplice e di buon senso, ma i nostri politici sono sempre molto abili a trovare compromessi e strade più difficili e onerose... per i cittadini.

martedì 11 giugno 2013

da M5S a M2S (Grillo&Casaleggio...)

Con i risultati ufficiali delle ultime amministrative e come era ampiamente prevedibile, il M5Stelle sta perdendo rapidamente pezzi e forse la premiata ditta Grillo&Casaleggio farebbe bene a cambiare il nome al movimento con M2S... le ultime stelle rimaste, ovvero le loro.
Già all'indomani delle elezioni politiche  (elezioni flop) in una mia analisi avevo scritto che del 25% ottenuto non più del 12,50% erano elettori che realmente credevano al movimento e ne conoscevano programmi e intenti, il resto era invece composto da gente che non sapeva nemmeno cosa era il programma di Grillo perché non gliene fregava niente del programma (e nemmeno di Grillo) essendo solamente un voto di protesta. 
E come sempre accade i nodi vengono sempre al pettine e nei capelli scompigliati di Grillo i nodi sono veramente tanti. Dopo le votazioni i tanti scontenti hanno incominciato a conoscere l'essenza (o l'assenza) del movimento che per 2 mesi non ha fatto altro che dimenarsi tra le sterili polemiche e il nulla più assoluto tra dubbi amletici  della presenza in TV si, presenza in TV no, diaria si, diaria no, Rodotà si, Rodotà no, parlamento si, parlamento no... Concretezza? Zero! Con il padre padrone Grillo sempre più verbalmente violento pur di strappare consensi che inevitabilmente calavano a vista d'occhio, perché gli italiani saranno pure fessi, ignoranti, arroganti, creduloni, ma solitamente non si fanno fregare più di una volta.
Certo è che la strada che la politica deve fare per riconquistare la fiducia dei tanti delusi (confluiti nell'astensione) è lunga, però il messaggio dato è chiaro: siamo stanchi dei soliti interminabili scontri, del solito stato di conflitto perenne, dei piccoli interessi del proprio orticello a discapito degli interessi comunitari, dei muri contro muri origine dell'eterno immobilismo italico che ci ha impantanato in una palude da dove non sarà semplice uscire.