domenica 19 ottobre 2008

Riforma Gelmini

A mio modestissimo parere la scuola va riformata, ma non si può pretendere che una sola parte politica custodisca il "dogma" di come ciò si possa fare.
Purtroppo noto in queste settimane che parte del centrosinistra e ancor di più i sindacati (ovviamenti di sinistra) facciano muro contro muro alle proposte di riforma della ministra Germini. La scuola non ha bisogno di muri contro muri perchè alla fine chi ci rimette sono sempre coloro che invece dovrebbero essere gli interessati principali: i studendi.
Quindi invece di criticare e basta si cerchi di dialogare sui punti della riforma che possono essere validi e si cerchi di modificare quelli dubbi.
La scuola non può essere considerato un ammortizzatore sociale per assumere personale, il fine della scuola è l'educazione dei ragazzi e non lo stipendio dei professore.
Un cambiamento in questo senso ci deve essere e come ogni cambiamento potrebbe essere doloroso ma in questo periodo bisogna mettersi una mano sulla coscienza e incominciare a pensare a qualche sacrificio.
Se ciò avvenisse ben vengano maestro unico, merito, qualità, voti numerici e in condotta.
E se mi è permesso un consiglio ai "sindacati", che facciano non battaglie politiche ma battaglie a favore dell'educazione dei bambini a cominciare da classi formate da non più di 18 ragazzi.
Comunque a parte tutto ripeto, non serve il muro contro muro, il problema della scuola esiste e va affrontato, che sia il centrodx ad avere in mano l'iniziativa non importa, bisogna essere costruttivi anche da parte del centrosx.
Ultima nota sull'ipotesi delle scuole private: e perchè no?
Ad esempio ci sono tante buone scuole private cattoliche che andrebbero incentivate per dar modo a tutti di poter scegliere cosa frequentare, lo Stato finanzierebbe questi istituti ma risparmierebbe sulla gestione che sicuramente è più efficente.
Parere personalissimo ma la penso cosi.
Quando si danno dei numeri non bisogna dare solo quelli che fanno comodo, perchè pur riconoscendo che questa riforma vada migliorata, bisogna riconoscere che il rapporto alunni/insegnanti in Italia è il più alto dei paesi occidentali contro un indice di istruzione tra i più bassi in Europa e da questo se ne deduce che l'equazione + insegnanti = + istruzione non è corretta (almeno in Italia. Il Governo non ha parlato di licenziamenti, semmai il taglio avverrà tra i precari, ma putroppo questo fa parte del loro ruolo e un precario si chiama così proprio per questo.
Io ho un figlio che il prossimo anno andrà in prima elementare e l'ipotesi del maestro unico non mi spaventa affatto visto che basta informarsi un pò da esperti dell'educazione e pedagogisti per verificare il fatto che la pluralità dei docenti, che insegnano cose diverse con metodi diversi, è l’ideale per favorire l’apprendimento e lo sviluppo della capacità critica di un liceale, ma per un bambino di 6/10 anni è drammatico perchè a quell'età non è in grado di superare spinte contraddittorie ma abbisogna di un punto di riferimento che serva da guida.
Semmai la mia richiesta forte (e spero anche da parte dei sindacati) sia sul numero degli alunni per classe. Questo permetterebbe una migliore redistribuzione del corpo insegnante e ne beneficerebbe sicuramente la qualità della scuola stessa.
Per quanto riguarda il privato penso che l'idea di uno Stato che aiuti le famiglie che vogliano mandare i propri figli in istituti privati sia utile sia per lo Stato sia per i ragazzi stessi.

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