martedì 16 febbraio 2010

Nucleare? Prima bisogna farlo conoscere agli italiani

Trovo alquanto dilettantistica la politica sul nucleare del nostro governo. Una politica fatta più di proclami che di sostanza.
E un prova l'abbiamo avuta nelle ultime settimane dove la questione ha avuto una rilevanza mediatica più per fini propagandistici elettorali che per un vero progetto attuativo e programmatico. I stessi candidati del centrodestra per le regionali di marzo hanno più volte smentito il loro governo centrale proclamandosi per un no senza una minima possibilità di dialogo.
Ma d'altronde una spiegazione logica e razionale c'è e cerco di spiegarla.
L'uomo ha dentro di se una paura quasi ancestrale per tutto ciò che non conosce, che non riesce a comprendere e per ogni cambiamento da uno stato ad un altro. Proporre il nucleare senza spiegarlo, senza farlo conoscere, senza evidenziarne con chiarezza i rischi ed i benefici è come dire ad un bambino di entrare in una piscina dicendogli di stare tranquillo tanto l'acqua è bassa, il bambino fin quando non avrà messo il piedino nel fondo della piscina resterà terrorizzato.
E' per questo che fin quando non ci sarà una campagna conoscitiva e un dibattito pubblico che possa far capire alla gente con chiarezza le vere grandi opportunità del nucleare, il tema resterà un tabù usato dalla propaganda politica che gioca sulle paure della gente per raccattare consensi e ogni scelta dall'alto sarebbe vista come un imposizione coattiva (come la localizzazione dei siti per le centrali).
Il governo dovrebbe usare il patrimonio culturale e scientifico che fortunatamente in Italia abbiamo (basti pensare a personalità come Umberto Veronesi o Antonino Zichichi) per dare un informazione chiara, tranquillizzando così l'opininione pubblica che solo così potrebbe avviarsi in quel cammino che è il consenso al nucleare, fonte da cui non possiamo prescindere se vogliamo veramente liberarci dalla dipendenza energetica da cui siamo nostro malgrado costretti.

5 commenti:

gabriella ha detto...

L'uomo non ha paura ancestrale del nucleare, ma ha paura della disonestà dei suoi simili. Quello che io non capisco, veramente, rimango perplessa pensadoci, e che noi italiani siamo solitamente individualisti, ci facciamo le cose per nosto conto, invece su questo ci facciamo infinochiare da chiacchiere da politica e da bar. Nella mia convinzione generale e particolare c'è sempre l'idea che le piccole cose sono belle, facili da realizzare , efficaci ed efficienti, facili da manutenere. Dove c'è concentrazione di denaro pubblico c'è spreco, corruzione, malaffare.

gabriella ha detto...

I due illustri cittadini che citi inoltre,non credo siano proprio i più adatti ad inibire negli italiani la paura del nucleare, io perlomeno, avrei dei grandissimi dubbi su quanto affermano, visto le mani in pasta che hanno.
Basta verificare qualche loro partecipazione aziendale a poche centinaia di metri dal nostro confine Svizzero

pensatore libero ha detto...

Capisco Gabriella la tua amarezza di fronte ai tanti scandali che affliggono periodicamente la nostra Italia, ma un punto di partenza deve pur essereci. Non possiamo lasciare tutto come è, bisogna fare e sensibilizzare, e alla fine vedrai che anche l'Italia diventerà un paese normale.
Per quanto riguarda il nucleare, non sono io a volerti convincere sulla sua opportunità, però ti invito a non rimaere chiusa dietro un no a priori, bisogna sempre valutare per scegliere.
E ti invito a leggere l'altro articolo che ho scritto sul blog 2 giorni fa "L'italia del no", con il commento che a postato allo stesso articolo l'amico Jetset.
Buona giornata.

gabriella ha detto...

Sai qual'è il problema caro Gianni, questa Italia è troppo avanti con il malaffare e non c'è via d'uscita tanto semplice. Anche chi decide di investire sull'energia pulita autogestita si ritrova l'Enel che ti fa aspettare mesi, mesi e mesi per allacciarti i contatori e non puoi farci niente perchè nessuno ti tutela. Aspetti e basta!!! Inoltre chi ha investito con la certezza di avere comunque un incentivo per 20 anni, si ritrova invece che lo Stato che dovrebbe tutelarlo,gli ha mentito ancora una volta, perchè modifica con Decreto d'urgenza le leggi, a discrezione del clan malaffaristico di turno. Non abbiamo nemmeno più la soddisfazione,almeno, di toglierlo dalla cattedra di comando, perchè non siamo noi a sceglierci il migliore o il meno peggio.

pensatore libero ha detto...

non si può che condividere questa ultima tua amara analisi.
Ma non ti preoccupare che alla fine la verità rende sempre liberi, e ogni cittadino onesto deve sempre puntare a questa verità.
Saranno i disonesti e la gente di malaffare che pur con i soldi resteranno prigionieri del loro stesso modo di fare.