lunedì 22 novembre 2010

Casini e l'esempio di Obama

Ieri al congresso di Milano Pierferdinando Casini ha di fatto aperto una porta verso un Berlusconi Bis con l'appoggio dell'UDC. L'idea di mantenere in vita uno stanco e obsoleto Berlusconi non è che mi entusiasmi più di tanto, però se questa apertura equivarrà ad una nuova fase politica, dove alla stagnazione di questi ultimi mesi si sostituirà un periodo di riforme concrete e responsabili, dico che non solo sarà un armistizio positivo ma dico che sarà un accordo estremamente necessario.
Logicamente questa apertura non può che essere finalizzata ad un nuovo modo di approcciarsi alle esigenze della nazione e dei cittadini, con delle linee guida e delle priorità ben definite. Penso ad esempio ad un rilancio delle politiche familiari (quoziente familiare in primis), alle politiche per il sostegno e la promozione della sussidiarietà (ad esempio con il ripristino immediato dell'assurdo taglio al 5 per mille), ad una politica energetica chiara (con un mix energetico fatto di nucleare e rinnovabili), la tutela del lavoro con misure per semplificare la vita della piccola e media impresa, la salvaguardia del lavoro dipendente ed infine rafforzare lo spirito di coesione e unità nazionale.
A quanti credono che Casini apra a Berlusconi solo per opportunità, ricordo solamente che poche settimane fa negli Stati Uniti dopo la vittoria dei repubblicani nelle elezioni di Midterm il presidente Barak Obama, riconoscendo il calo di fiducia nei confronti della sua politica (come sta avvenendo qui in Italia nei confronti di Berlusconi), disse che avrebbe ascoltato l'opposizione per un governo più democratico e responsabile.
Sarà mai possibile questo in Italia? Difficile, ma io ci credo.

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