mercoledì 26 maggio 2010

Abolizione delle province: lo specchio per le Allodole

E' uno scandalo! Il più classico degli specchi per le Allodole.
Ma io dico, nei palazzi governativi ci considerano dei fessi? E' da un paio di giorni che circolava la voce della possibile eliminazione di alcune province, e molti la consideravano a ragione una buona notizia. Se ci sono da fare dei sacrifici è giusto partire dagli sprechi.
Poi da ieri sono emersi i numeri di questa pseudo abolizione burla che si limiterà l'abolizione delle province con meno di 220.000 abitanti e per di più non saranno coinvolte quelle confinanti con stati esteri.
A conti fatti andando a vedere le province sotto questo limite si constata che questo annuncio coreografico si concretizzerà con l'abolizione di non più di 10 province su 110! Avete capito bene 10 su 110 ovvero meno del 10%. Due cose volevo dire al ministro Tremonti, la prima è che le province non sono come le indennità dei ministri che possono essere tagliate del 10%, o tutte o nessuna. Seconda domanda, perché questo limite che riduce la portata di questo taglio? Perchè non portarlo magari a 250.000 che renderebbe i risparmi più sostanziosi?
Ah già dimenticavo la provincia di Lodi in mano alla Lega Nord ha 223.000 abitanti... oppure la popolazione della Provincia di Asti (220.156 abitanti al 31-12-2008), presieduta dall'on. Maria Teresa Armosino (PDL), già sottosegretario del Ministro Tremonti nella legislatura 2001-2006, e per chiudere in bellezza aggiungo la provincia di Imperia con 220.712 abitanti attualmente governata da una coalizione di Centro-destra, eletta nelle elezioni provinciali del 28-29 marzo 2010 con elezione diretta del candidato Luigi Sappa.
Sono solo cattivi pensieri, ma sapete a volte a pensar male...
Forse ancora il governo è ancora in tempo per modificare il testo di legge. Ci vuole coraggio e lucidità soprattutto in questi periodi, in fondo non si tratta di qualcosa di così stratosferico, si tratta di dirottare le competenze e il personale tecnico provinciale alle regioni e ai comuni, con un considerevole risparmio sui costi burocratici e politici e magari trasferire questi risparmi alle regioni. Questo si, sarebbe un bel esempio di federalismo responsabile e non solamente fiscale!

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