giovedì 15 aprile 2010

Dalla Consulta finalmente un pò di chiarezza

Con la sentenza della Corte Costituzionale, che ha respinto la pretesa di alcune associazioni gay di introdurre nel nostro ordinamento il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali sfruttando in modo capzioso alcuni articoli della Costituzione, si fa finalmente chiarezza su un argomento di enorme importanza per le possibili ripercussioni che potrebbe avere sul piano etico e sociale.
Ora nessuno si potrà nascondere dietro a presunte violazioni o tutele costituzionali, ora eventuali normative avranno una responsabilità politica precisa, così chiara che i cittadini si potranno rendere conto chi ha veramente a cuore la salvaguardia della cellula fondamentale della nostra società qual'è la famiglia.
Dietro questa sentenza della Consulta non c'è nessun discrimine o intolleranza, c'è solamente del buon senso, quel buon senso che ci fa dire che il matrimonio non è stato creato dallo Stato, ma ha origini antropologiche antiche e profonde. Compito dello Stato è quello di regolamentarlo, riconoscendo in esso la sua estrema importanza nel corretto evolversi di legami che partono dalla famiglia fino ad arrivare in tutta la società. Legami che così strutturati portano in se quel grande patrimonio fatto di educazione, di diritti e di doveri che sono alla base di ogni società civile.
E visto lo sbando delle nuove generazioni, sempre più violente e sempre più intolleranti, penso che la famiglia tradizionale sia l'unico argine che abbiamo per difenderci da queste derive. Argine contro un società sempre più egoista e individualista dove il consumismo esasperato ha trasfomato in prodotto di consumo anche i nostri valori, la nostra cultura e le nostre tradizioni.

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